Vicenza - Ora è ufficiale: dal primo gennaio 550 mila vicentini di 69 Comuni della provincia avranno un nuovo gestore del servizio idrico integrato. Con firma posta dai presidenti Angelo Guzzo e Giovanni Cattelan questa mattina davanti al notaio, il processo di fusione tra Acque Vicentine e Alto Vicentino Servizi diventa realtà e porta alla nascita di Viacqua. Si chiude con questo passaggio l’iter avviato nell’autunno del 2016 e segnato dal voto dei Consigli comunali e dal via libera all’unanimità delle due assemblee dei soci. La nuova società diventerà operativa dal primo gennaio 2018.
“Naturalmente ci sarà una fase transitoria, ma di fatto la fusione è conclusa e il nostro grazie va ai sindaci e agli amministratori che hanno voluto e guidato questo passaggio – sottolineano i due presidenti -. Questa scelta è nata ed è stata portata avanti nella piena condivisione e potrà portare benefici importanti agli utenti, e più in generale al sistema idrico del territorio. Lo vogliamo ribadire: la fusione, attraverso la gestione in-house, garantisce lo stretto legame della società con il territorio, ma allo stesso tempo la nuova dimensione consente di affrontare con maggiore efficacia le sfide che ci aspettano per continuare ad offrire qualità, efficienza e sicurezza nel servizio. Non cambia l’impegno che verrà messo in campo: unendo le forze potremmo però prenderci cura ancora meglio di quel bene prezioso che è l’acqua”.
La nuova gestione si caratterizzerà quindi prima di tutto per la presenza nel territorio: attraverso la rappresentanza dei Comuni soci da un lato, attraverso il mantenimento di tutti gli sportelli e i presidi operativi dall’altro. Non solo: si sta procedendo all’individuazione di una sede unica in posizione baricentrica. Attraverso la fusione si potranno poi sviluppare sinergie e risparmi da indirizzare a un incremento degli investimenti, alla fornitura di servizi aggiuntivi e al contenimento delle tariffe. La nuova dimensione, con la possibilità di un rinnovo dell'attuale concessione, garantirà infatti al gestore migliori possibilità di accesso al credito, abilitando così un nuovo piano di investimenti a lungo termine. In questo senso non ci sarà alcuna modifica ai piani previsti fino al 2019: dal 2020 si passerà invece alla tariffa unica e a un piano degli investimenti comune.