L’Assemblea dei Soci di Viacqua ha analizzato e approvato nella seduta di oggi, 3 maggio, il bilancio relativo all’esercizio 2022.
Lo scorso anno ha portato ricavi al gestore che serve 68 comuni vicentini per 84,5 mln di euro, con un utile di 6 mln e un incremento dell’EBITDA di 1,5 mln rispetto al 2021, attestandosi a 27 mln di euro.
Ancora si sono fatti sentire i contraccolpi dei rincari legati a energia, carburante e materie prime che hanno influenzato invece l’andamento degli investimenti, rallentandone i tempi di realizzazione e le procedure amministrative per far fronte alla revisione dei prezzi.
Ciononostante Viacqua ha potuto assicurare oltre 36 milioni di investimenti nel corso del 2022 (33,5 mln da Piano Interventi e 2,5 mln per investimenti accessori) che, uniti a quelli concretizzati nel 2020 e 2021 (Piano degli Interventi 2020-2023), attestano comunque una capacità di investimento nel triennio superiore alla pianificazione (+3%). Se quest’ultima prevedeva infatti una quota pari a 115,6 mln di investimenti, alla prova dei fatti Viacqua ha saputo dare forma a ben 119,2 mln di euro di investimenti tra 2020 e 2022.
Guardando ai numeri del 2022 la maggior parte degli investimenti del Piano degli Interventi è stata concentrata sulle reti acquedottistiche (21,2 mln euro). A seguire oltre 9 mln di euro sono andati agli interventi sulla rete fognaria e 3,3 mln al sistema di depurazione.
Questo si è tradotto in una quota pro-capite di 66 euro investiti per abitante, rispetto ad una media nazionale che si attesta a 57 euro. Su questo fronte, Viacqua intende migliorare ulteriormente le proprie prestazioni con una crescita nel triennio 2023-2025 fino a 105 euro/abitante che porterebbe la Società al livello dei Paesi europei più virtuosi.
«Questo bilancio conferma la solidità di Viacqua dal punto di vista economico e finanziario – è il commento del Presidente di Viacqua, Giuseppe Castaman – con risultati migliori anche delle previsioni. Si attesta così un’ottima capacità di adattamento nel far fronte anche alle componenti esterne più critiche, contenendo parte dei maggiori costi subiti per incidere il meno possibile sulle bollette degli utenti. Questo si è tradotto in un rincaro contenuto a pochi punti percentuali sia nel 2022 che nel 2023.
Bene poi la componente relativa ai parametri di qualità tecnica definiti da Arera che ci vede raggiungere con un certo anticipo importanti obiettivi sul fronte della riduzione delle perdite idriche e delle interruzioni di servizio, ma anche sul miglioramento del sistema fognario, della qualità dell’acqua depurata e la diminuzione dei fanghi di depurazione conferiti in discarica.»