Prosegue il lavoro del tavolo di Viveracqua in materia di Piani di Sicurezza dell'Acqua. Negli ultimi mesi è stata sviluppata una metodologia di calcolo per la matrice del rischio, si sono concluse la campagna di monitoraggio dell’acquifero, oltre all’elaborazione di una serie di mappe relative agli inquinamenti storici che interessano il territorio vicentino. Ora si procederà con le ulteriori fasi di analisi e affinamento dei dati raccolti, allo scopo di arrivare alla stesura finale dei Piani avendo a disposizione una fotografia aggiornata e dettagliata dello stato di salute degli acquiferi per programmare le azioni future volte a tutelare la risorsa idropotabile.
La matrice sviluppata tiene in considerazione due variabili fondamentali: la probabilità e la gravità.
A questa azione si accompagna l’implementazione di un unico database di eventi pericolosi. Qui un algoritmo specifico calcola la probabilità di accadimento, la frequenza, cioè, con cui un evento pericoloso si potrebbe verificare.
I valori di gravità, invece, esprimono l’impatto sulla salute pubblica di una corposa gamma di agenti chimici, fisici, microbiologici e radiologici, proposti dalla Regione Veneto e in corso di validazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
A inizio febbraio si è concluso il monitoraggio dell’acquifero su un totale di 44 punti, tra pozzi e sorgenti omogeneamente distribuiti sul territorio gestito da Viacqua, con un panel analitico composto da quasi 300 parametri tra i quali microplastiche, contaminanti emergenti (PFAS, Bisfenolo, microcistine, etc.), virus, protozoi, batteri, principi attivi di farmaci, antiparassitari di nuova generazione e molti altri.
I risultati sono funzionali ad una caratterizzazione approfondita dello stato qualitativo della risorsa idropotabile anche in risposta ai dettami della nuova Direttiva EU sulle Acque Potabili (2184/2020).
Nell’ambito della collaborazione con le Università e i Centri di Ricerca del Veneto, infine, da ottobre 2021 a marzo 2022 un laureando in Ingegneria Ambientale dell’Università di Padova ha svolto un tirocinio presso il Centro RIVE, sviluppando una ricerca finalizzata all’organizzazione, analisi ed elaborazione di mappe di concentrazione degli inquinamenti storici presenti sul territorio negli ultimi 40 anni.
Sono stati processati dati provenienti da diverse fonti (Viacqua, CIN, ARPAV, SPV, Acegasapsamga), oltre ad assicurare una collaborazione attiva anche al monitoraggio delle acque di falda nel quadro del progetto PSA. Queste elaborazioni risultano di fondamentale importanza per comprendere in modo approfondito lo stato qualitativo degli acquiferi utilizzati a scopi potabili, attualizzando alcune delle contaminazioni storiche più drammatiche come il caso dei solventi clorurati, senza trascurare quelle originate dalla contaminazione diffusa come i nitrati e gli antiparassitari, nell’acquifero della pianura Vicentina.