Viacqua e AcegasApsAmga hanno da poco sottoscritto un protocollo d’intesa per la condivisione di attività di educazione ambientale e formazione. Le due società, la prima gestore idrico per 68 comuni vicentini, la seconda multiutility del gruppo Hera tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, gettano così le basi per quello che potrebbe essere definito il grande “parco dell’acqua” alle porte di Vicenza.
Viacqua e AcegasApsAmga sono infatti gestori di due aree dall’alto valore ambientale e naturalistico: le Risorgive del Bacchiglione e l’Oasi di Villaverla.
Entrambe le società sono impegnate da anni nella promozione di percorsi di educazione ambientale e rivolti a sensibilizzare verso l’uso sostenibile dell’acqua, unito alla valutazione degli scenari futuri di disponibilità della risorsa idrica nel Nordest, un tema quanto mai attuale viste le criticità recenti. Lo sviluppo di progettualità comuni, come previsto dal protocollo, permetterà di ampliare l’offerta di visita, aprendo le porte anche allo sviluppo di percorsi formativi specifici legati alla gestione delle risorse idriche.
“Diamo forma con questo accordo – spiega il Presidente di Viacqua, Giuseppe Castaman – a quello che a tutti gli effetti può ritenersi il parco dell’acqua. Le due aree che lo compongono hanno peculiarità uniche e complementari, tra progetti di rinaturalizzazione di una delle zone umide più grandi e importanti d’Europa e il sapiente intervento dell’uomo che ha creato le opere di presa dell’acquedotto padovano. Qui potremo non solo raccontare ogni aspetto del ciclo idrico e dell’impegno a salvaguardare gli ecosistemi più delicati, ma formare anche i futuri gestori delle risorse idriche, grazie anche a percorsi che stanno prendendo forma su altri fronti. Ringrazio AcegasApsAmga per la collaborazione e il dialogo che stiamo costruendo.”
Le Risorgive del Bacchiglione e l’Oasi di Villaverla si sviluppano complessivamente su quasi 50 ettari, tra polle di risorgiva, torbiere, prati umidi, bosco planiziale e corsi d’acqua in cui prolifera una grande varietà di specie vegetali e animali.
Sono infatti incastonate ai piedi della fascia pedemontana dell’Alto Vicentino all’interno del Bosco di Dueville, strategico Sito di Interesse Comunitario, ma anche Zona di Protezione Speciale e area inserita nella rete ecologica Natura 2000. Qui è custodito il patrimonio idrico a servizio non solo di buona parte del territorio vicentino, ma anche di quello padovano. La zona sorge infatti sulla fascia delle risorgive, quella parte di territorio caratterizzato, nel sottosuolo, da profondi strati di ghiaie pregni d’acqua, alternati a strati minori di argilla e poggianti su un fondo di roccia arenaria compatta.
Quest’acqua, di assoluta qualità, viene prelevata per alimentare gli acquedotti di Padova, Abano Terme e dei comuni della Saccisica, e per molti Comuni del Vicentino, poco più a valle. Alla varietà di specie e ambienti naturali, si aggiungono le importanti opere di presa degli acquedotti patavini e vicentini, che raccontano una storia iniziata sul finire dell’800.
“Questo accordo – dichiara l’amministratore delegato di AcegasApsAmga, Roberto Gasparetto - concretizza la volontà di trasformare Villaverla e il parco delle Risorgive del Bacchiglione in un luogo non solo di grande valore naturalistico e strategico per rifornire i cittadini di acqua potabile, ma anche in un punto di riferimento di eccellenze professionali e innovazioni tecnologiche che sono alla base della gestione del servizio idrico di cui i gestori come AcegasApsAmga e Viacqua si occupano quotidianamente. Le attività di educazione ambientale e formazione rappresentano un passo importante verso l’adozione di comportamenti sempre più sostenibili da parte dei cittadini e un’ulteriore occasione di cooperazione per rafforzare progetti e professionalità sempre più indispensabili per affrontare con competenza e comunione di intenti le nuove sfide del cambiamento climatico”.
“L’area del Bosco di Dueville – ha spiegato il Presidente della Provincia di Vicenza, Francesco Rucco – rappresenta un immenso patrimonio naturalistico che lega due territori, come quello vicentino e quello padovano, seguendo un fil rouge, o meglio fil bleu rappresentato dall’acqua. Questo elemento rende unica la zona, tra le più grandi aree umide d’Europa, con il suo patrimonio di biodiversità e ne fanno il luogo privilegiato per sviluppare una cultura della sostenibilità e della tutela della risorsa idrica. Sono ancora vividi i ricordi del 2010 quando Vicenza visse l’apice del rapporto fragile con i suoi fiumi che, esondando in diversi punti, mandarono sott’acqua la città e diversi comuni della prima cinta esterna. A distanza di 12 anni, quest’anno Vicenza e il Veneto si sono trovati invece ad affrontare il problema opposto, con l’assoluta mancanza d’acqua che ha messo altrettanto in difficoltà i sistemi di approvvigionamento in particolare dei comuni montani e pedemontani a nord del capoluogo. Questi due diversi contesti ci fanno capire come Vicenza possa essere il posto giusto in cui costruire una nuova cultura dell’acqua, che possa alimentare il dibattito legato alla sua qualità, alla sua disponibilità futura, oltre al rapporto con lo sviluppo urbanistico e con la popolazione."
"Come ente regolatore del servizio idrico integrato - è stato poi il commento del Presidente del Consiglio di Bacino ATO Bacchiglione, Paolo Centofante - abbiamo tra i nostri impegni prioritari la tutela della risorsa idrica. Questo protocollo, quindi, fa ben sperare sul futuro della risorsa idrica e ancor più sulla possibilità che in quell'area possa nascere uno spazio di formazione per tutte le materie ambientali con particolare riguardo alle tematiche legate all'acqua, ponendo sempre più l'accento sulla sua tutela quale impegno imprescindibile da qui al prossimo futuro."
“L'acqua è un bene prezioso – conclude infine il Vice-Sindaco del Comune di Padova, Andrea Micalizzi - che va preservato e gestito con cura. Anche i recenti fenomeni di siccità dimostrano come sia fondamentale per il futuro dell'umanità la gestione dei servizi in efficienza, nella salvaguardia e collaborazione con la natura. Questo progetto mette al centro la tutela dell'ambiente, che è un requisito indispensabile per avere acqua buona per tutti. Rendere più accogliente e visitabile il parco delle Risorgive, significa custodire questo bene, diffondendo la cultura della sostenibilità ambientale.”
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