A seguito della rilevazione di PFAS nell’acqua di acquedotto i gestori idrici interessati dall’inquinamento hanno eseguito numerosi interventi.
Di seguito si descrivono gli interventi effettuati da Viacqua, in funzione delle diverse aree di impatto.
Aree di impatto definite dalla Regione Veneto con la DGRV 691/18
La Regione Veneto con la DGRV 691/18 ha definito diverse aree di impatto interessate dalla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche: del la zona di massima esposizione sanitaria è definita zona rossa, l'area in cui sono stati rilevati PFAS nelle captazioni autonome censite è definita zona arancione, l'area di attenzione per acque superficiali e sotterranee inclusive dell’uso irriguo e per abbeverata è definita zona gialla.
Nella fase emergenziale
In queste aree, subito dopo la scoperta della contaminazione della falda, durante l’estate del 2013, si è proceduto con:
- esclusione dalla rete acquedottistica, dove possibile, delle fonti di prelievo interessate dalla contaminazione: Nelle fonti di prelievo gestite da Viacqua la presenza di PFAS era stata rilevata solamente nel pozzo denominato “Scaligeri” situato nella zona industriale ovest di Vicenza. Il pozzo, utilizzato solo come integrazione della zona industriale, Ferrovieri e Sant’Agostino nei momenti di più intensa richiesta, è stato posto fuori servizio dal 4 luglio 2013 e non è più stato utilizzato. Periodicamente viene controllato per monitorare i valori di queste sostanze in falda.
- installazione di specifici filtri a carboni attivi nelle fonti di prelievo interessate dalla contaminazione che non era possibile dismettere: gli acquedotti di Noventa Vicentina e Sossano erano alimentati con acqua proveniente dal campo pozzi di Madonna di Lonigo, gestito da Acque Veronesi e situato nell’area colpita dall’inquinamento. Qui il gestore ha installato già dal 2013 appositi filtri a carbone attivo per l’abbattimento di queste sostanze, potenziati alla fine del 2017. Le concentrazioni nell’acqua distribuita da Viacqua in questi due comuni dal 2013 sono sempre state abbondantemente sotto i parametri stabiliti dalle autorità sanitarie competenti.
Successivamente:
Nell'area interessata dalla contaminazione è stato dichiarato lo stato di emergenza e nominato un commissario straordinario. Le aziende idriche hanno avviato, su coordinamento del commissario, un percorso di analisi degli scenari alternativi e la progettazione delle opere necessarie per una risoluzione definitiva. La strategia condivisa prevede l’individuazione di nuove fonti di approvvigionamento per la zona rossa, la pianificazione e la realizzazione di nuove condotte idriche. Viacqua è uno dei soggetti attuatori degli interventi previsti ed è incaricata di
➔ ricercare e realizzare nuove fonti di approvvigionamento nell’alta Valle dell’Agno e di collegarle, attraverso la condotta esistente della Valle del'Agno, al sistema acquedottistico di Lonigo;
➔ realizzare nell'acquedotto della Valle Agno l'ampliamento del serbatoio consortile "Colombara" e un impianto di filtrazione per le sorgenti "Sella";
➔ collegare l'acquedotto di Vicenza con il sistema MOSAV, un sistema che mira a mettere in collegamento i principali sistemi acquedottistici del Veneto.
Inoltre, con risorse proprie, nel 2021 Viacqua ha collegato la rete idrica di Sossano, con possibilità di servire anche i comuni limitrofi Campiglia dei Berici e Agugliaro gestiti da acquevenete, con l’acquedotto consortile della Riviera Berica alimentato dalle aree omogenee di approvvigionamento del Comune di Vicenza..
Con gli altri gestori idrici che hanno dovuto fronteggiare la contaminazione nei propri territori (Acque del Chiampo, Acquevenete e Acque Veronesi) Viacqua si è costituita come parte civile nel processo penale a carico dei presunti responsabili del disastro ambientale, con l’obiettivo di ottenere il risarcimento del danno provocato dall’inquinamento.
Altre aree
In tutte le altre aree del territorio Viacqua effettua il monitoraggio periodico delle reti di distribuzione e di tutte le fonti di approvvigionamento del sistema acquedottistico anche per la presenza di PFAS.
Le tracce di PFAS rinvenute presso alcuni punti di approvvigionamento, ben al di sotto dei limiti stabiliti, sono all'attenzione del gestore e delle autorità ambientali e sanitarie locali.
Per ridurre la concentrazione di PFAS anche in queste aree, Viacqua ha previsto interventi di tipo impiantistico e interconnessioni tra diversi sistemi acquedottistici, opere che permettono di utilizzare altre fonti di approvvigonamento in caso di criticità. Tra questi si segnalano in particolare:
➔ la sostituzione programmata dei carboni attivi negli impianti di trattamento già in esercizio presso alcuni punti di approvvigionamento nel Comune di Vicenza, per conseguire un miglioramento delle performance di filtrazione.
➔ l’installazione di impianti di filtrazione presso i punti di approvvigionamento nei Comuni di Costabissara, Caldogno, Vicenza e nella Valle dell’Agno, attualmente in fase di progettazione. Per alcuni interventi si prevede l'avvio dei lavori entro il 2025.
➔ Il potenziamento del collegamento tra alcuni dei maggiori sistemi acquedottistici del Comune di Vicenza, anche in vista dell'interconnessione con gli acquedotti di altri gestori idrici del Veneto e con il MOSA, e l'interconnessione dell'acquedotto della Valle dell'Astico con i sistemi acquedottistici di Vicenza e Caldogno. Gli interventi di interconnessione richiedono tempi più lunghi e troveranno attuazione nel medio termine.
L’andamento delle concentrazioni di sostanze perfluoroalchiliche è monitorato periodicamente sull'intera rete acquedottistica, per individuare ulteriori interventi utili o ulteriori possibili interconnessioni tra reti idriche.
Infine Viacqua, in collaborazione con altri 7 partners europei (tra Belgio, Paesi Bassi, Svezia e Italia) sta implementando un progetto di ricerca denominato LIFE CAPTURE per lo sviluppo di tecnologie per la rimozione dei PFAS dai suoli e dalle acque contaminate.